martedì 9 gennaio 2018

Ricapitolando...

Quanto segue si pone l’obiettivo di riassumere, in termini più generali, questo “racconto” che ha come protagonista l’oggetto artificiale di cui mi sono occupato, il nido artificiale, nonché fare da guida all’interno dei contenuti del blog.

Quello di nido artificiale, intendendo con nido quello dei volatili, è un concetto che ha la particolarità di avere raggiunto la concretezza materiale in forme le più differenti tra di loro e differenti sono anche gli scopi per cui l’uomo ha dovuto o voluto realizzare dei nidi artificiali. Quindi innanzitutto si può affermare che quello di nido artificiale è un concetto molto ampio, che si allargherebbe ulteriormente se si estendesse l’analisi oltre l’ambito dei volatili, ovvero ciò di cui questo blog ha voluto occuparsi. Questo perché sempre di nido si sta parlando se si parla di nido come può essere quello di una colonia di imenotteri oppure di blatte; perciò, se si fosse voluto analizzare con completezza tutto ciò che può essere definito nido ci si sarebbe trovati di fronte ad una mole di realtà che avrebbero reso la trattazione quantomeno complicata.
 
Per quanto riguarda gli uccelli, va detto che i nidi artificiali più che nidi si potrebbe dire sono contenitori del nido naturale, quello realizzato dagli uccelli mescolando saliva e pacciame. Infatti l’artificio del nido artificiale sta nel sostituire il riparo naturale che i volatili ricercano per costruire il proprio nido, come ad esempio le fronde di un albero o un tronco cavo, che sono sempre più rari a causa dell’inurbanizzazione e del disboscamento.

Innanzitutto il nido artificiale è casetta per uccelli. Tutti abbiamo in mente la classica piccola casetta in legno a forma di parallelepipedo, con un foro circolare sulla faccia anteriore per permettere l’ingresso degli uccellini (vedi gli elementi del nido artificiale). Questo è il tipo di nido artificiale che in maniera più o meno articolata risponde in generale a queste caratteristiche. Queste casette per uccelli hanno un origine molto antica, tanto da non essere state brevettate prima dei primi del novecento, e si sono col tempo radicate nella nostra cultura diventando molto familiari. I contesti in cui si possono incontrare queste casette sono innanzitutto quello degli amatori, molti appassionati infatti acquistano o spesso realizzano da soli (vedi il Fai da te dei nidi artificiali), con materiali nuovi o di riciclo, la propria casetta per gli uccelli da sistemare in giardino allo scopo di ammirare l’oggetto in se, come ornamento, oppure il futuro inquilino. Queste casette sembrano all’apparenza semplici suppellettili, ma in realtà aiutano in maniera concreta molte specie che altrimenti faticherebbero a trovare un luogo dove costriere il proprio nido, specialmente in ambienti urbani e suburbani in una specie di difesa passiva degli animali. Un altro ambito dove possiamo trovare questo tipo di nidi artificiali è quella della difesa, questa volta attiva, e dello studio degli uccelli. Infatti molto spesso queste casette vengono disposte da associazioni varie appositamente per difendere determinate specie, ad esempio i nidi di cicogna sui pali di Enel. Questi nidi artificiali vengono realizzati seguendo precisi criteri (vedi Le dimensioni contano!)  in modo da risultare il più possibile ergonomici per la specie che dovranno ospitare, e possono essere complicate con apparecchiature per il monitoraggio e lo studio di questi volatili, come nel caso del parco storico di Monte Sole. Questa forma di nido assume anche la forma di metafora della crescita e dell’infanzia, non è sorprendente ritrovarla infatti nell’allestimento di una vetrina di un negozio di abiti per bambini oppure nel logo di una famosa marca di alimenti per l’infanzia (vedi i simboli del nido artificiale).


Un’altra forma importante di nido artificiale ben diversa della precedente è quella delle colombaie; queste sono dei veri e propri edifici, delle torri molto spesso, realizzate appositamente per ospitare i nidi dei piccioni. Queste hanno un'origine molto antica risalente all’epoca romana e riscontrarono una forte espansione durante il periodo feudale, dove il colombo veniva sfruttato per svariati scopi come le comunicazioni, la fertilizzazione dei campi e l’alimentazione. Queste torri divennero col tempo addirittura uno status simbol che attestava il potere del feudatario, tanto che dovette esserne normata la costruzione. Di queste antiche costruzioni rimangono molti esemplari a contraddistinguere le campagne moderne; un esempio italiano sono le campagne del Salento. Oggi le colombaie che non vengono più sfruttate ospitano altre specie, come ad esempio le rondini (vedi le colombaie di Berzonno). Le colombaie moderne sono realizzate dagli appassionati di colombi, associazioni che organizzano spesso anche competizioni tra piccioni viaggiatori.

Infine, l’ultima forma di nido artificiale che ho analizzato in questo blog è un pò diversa dalle precedenti quest'ultima infatti non ospita degli uccelli ma bensì dei mammiferi: si parla di batbox. Questi nidi artificiali per pipistrelli sono simili alle casette per gli uccelli, ma più sottili per risultare confortevoli per questi animali abituati agli spazzi stretti ed angusti. Queste casette sono uno strumento utile da avere in casa perché difendono la popolazione dei pipistrelli, animali spessi per ragioni culturali non visti di buon occhio. Il pipistrello infatti essendo un vorace entomofago può aiutare a combattere la proliferazione degli insetti, in primis le zanzare, costituendo perciò un importante strumento di lotta biologica. Un caso emblematico, ad esempio, è l’utilizzo delle casette per pipistrelli, nella forma più grande e complicata della pipistrellaia, per la bonifica dell’Agro Pontino durante il Fascismo. La classica batbox si è molto diffusa in Italia negli ultimi anni a seguito di una campagna di sensibilizzazione sull’utilità dei pipistrelli e della loro salvaguardia per mezzo di casette-nido promossa dall’Università di Firenze in collaborazione con una società della grande distribuzione che si è adoperata per la produzione e la distribuzione nei propri punti vendita dii batbox ad un prezzo agevolato.

Queste forme che concorrono a definire la materialità del nido artificiale hanno ognuna uno scopo che è incentrato più su una funzione caratteristica rispetto a un’altra. Il nido come passione, hobby, addirittura come forma d’arte, ed intriso del significato metaforico della crescita e dell’infanzia, come può essere per le casette per gli uccelli, è differente dal nido artificiale come strumento, quasi un'attrezzatura necessaria, di conseguenza prezioso e da poter sfruttare.

lunedì 8 gennaio 2018

Abecedario dei nidi artificiali

A come Avifauna
 
B come Biologia

C come Casetta

D come Difesa

E come Economicità

F come Fai da te

G come Gabbia

H come Hobby

I come Incubazione

L come Legno

M come Migrazione

N come Nido

O come Ornitologia

P come Pipistrello

Q come Quiete
R come Riciclo

S come Selvaticità


T come Torre

U come Uova

V come Volo

Z come Zanzare

I brevetti del nido artificiale

Ecco alcuni brevetti nell'ambito dei nidi artificiali.

Un brevetto dei primi del novecento di una semplice casetta per uccelli la particolarità sta nell'apertura di dimansione variabile
Nesting-house for birds di C. E. White del 28/12/1915

Appena due anni dopo ecco un'altro brevetto di una casetta per uccelli dalla forma molto semplice
Bird-house di E. H. Reiber del 19/06/1917

Il packaging diventa nido artificiale

Questa marca di vini la Tyto Alba ha avuto l'idea di realizzare, in affinita col proprio brand che richiama l'omonimo uccello appunto il tyto alba comunemente noto come barbagianni, realizzando un packaging che può essere reciclato come casetta per gli uccelli. Anche se un esemplare di barbagianni difficilmente sarebbe in grado di entrarvi.

Tyto Alba wine branding by Rita Rivotti






Il nido artificiale di riciclo

Si possono realizzare dei semplici nidi artificiali soltanto riutilizzando oggetti che altrimenti andrebbero buttati. Il nido artificilae grazie alla sua semplicità può diventare strumento di riciclo.



giovedì 4 gennaio 2018

Nidi artificiali in città

Girando per torino mi sono imbattuto in questa vetrina di un negozio di vestiti per bambini allestita con delle casette per uccelli. In questo caso il nido artificiale diventa metafora dell'infanzia.



mercoledì 3 gennaio 2018

I protagonisti

Il professor A. R. Campbell inventore del pipistrellaio intui il contibuto che i pipistrelli possono dare nella lotta biologica.
Dr. A.R. Campbell
L'ornitologo inglese Tony Soper ha dato un contrubuto fondamentale nello studio delle casette per uccelli e di come renderle ergonomiche alle varie specie di volatile.
Tony Soper

I dottoranti dell'univertità di Firenze che hanno promosso il progetto BATBOX un pipistrello per amico per la diffusione dei rifugi per pipistrelli.
da sinistra Paolo Agnelli, Cosimo Guaita, Giacomo Maltagliati, Laura Ducci